Lo Shiatsu, o “pressione con le dita”, si è sviluppato nel secolo scorso in Giappone a partire da una tecnica di massaggio assai più antica, nata in Cina e conosciuta come Amna già più di mille anni fa.
Le radici dello Shiatsu affondano quindi nel profondo della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), inevitabilmente però lo Shiatsu riflette anche e soprattutto l’essenza della cultura giapponese permeata dalla filosofia del Buddismo Zen. La disciplina che ho il privilegio di praticare da anni, fa riferimento proprio alla tecnica ideata dal genio di Shizuko Masunaga e nota con il nome di Zen-Shiatsu.
Oltre che per le innovazioni tecniche portate da Masunaga, lo Zen-Shiatsu è un’affascinante stile soprattutto per il suo stretto legame con la pratica Zen: ciò che si cerca di realizzare nel corso del trattamento è la fusione vibrazionale, la risonanza, tra Torì (colui che pratica lo shiatsu) e Ukè (colui che invece riceve il trattamento). È attraverso questa fusione che è possibile la ricerca e la realizzazione del proprio sé, in altre parole l’illuminazione attraverso la Via dello Shiatsu. Lo Shiatsu di Masunaga pone come punto focale della propria ricerca, l’individuazione e la risoluzione dello squilibrio energetico, secondo le regole che governano la MTC.
Ancora una volta, assistiamo ad una complessa fusione tra la cultura cinese più antica e quella giapponese più recente che si esprime attraverso lo Shiatsu, dal momento alla base della conservazione della salute, viene posto il mantenimento dell’equilibrio tra le due forze che contrapponendosi dinamicamente nel nostro organismo, sostengono la vita. Faccio riferimento alla componente energetica Yin e a quella Yang, forze uguali e contrarie che si affrontano continuamente non soltanto entro i limiti del nostro corpo, ma nell’universo intero. Dal loro equilibrio nasce l’armonia, dall’armonia la salute.
Lo Zen-Shiatsu non è quindi una terapia e non vuole in nessun modo sostituirsi alla medicina ufficiale, quanto piuttosto una tecnica (o un insieme di tecniche) che se correttamente applicate consentono all’organismo di ritrovare l’originario equilibrio della sua energia vitale (Ki). Il rispetto di tale equilibrio è essenziale per uno stato di benessere generale e per far si che la persona risvegli quelle straordinarie facoltà di autoguarigione che, ricordiamolo sempre, sono innate nell’uomo. In termini pratici, una scorretta gestione delle nostre energie può essere alla base di molti disturbi: ansia, contratture, spalle e collo rigidi, stipsi, sonno disturbato, asimmetrie posturali, mal di schiena, cefalea, ecc. Il tutto in perfetto accordo con la “Legge di Adattamento allo Stress” formulata da Hans Selye solo pochi decenni fa, dimostrando così come la saggezza più antica non si ponga in contrasto con la scienza moderna.
Lo Shiatsu è soprattutto una disciplina che si deve praticare attraverso il rispetto della persona e il suo valore sta nella qualità del tocco, nella sua intenzione. Per questo, soprattutto per questo, lo Shiatsu va praticato con il cuore, solo così si possono coglire i risultati più brillanti.
“La scienza occidentale si sta avvicinando a uno spostamento di paradigma di proporzioni senza precedenti, che trasformerà i nostri concetti sulla realtà e sulla natura umana, colmando il divario tra saggezza antica e scienza moderna, e che riconcilierà la diversità tra spiritualità orientale e il pragmatismo occidentale”.
Stanislav Grof, psichiatra.
“QUALSIASI VIA È SOLTANTO UNA VIA E NON C’È NESSUN AFFRONTO, A SE STESSI O AGLI ALTRI, NELL’ABBANDONARLA SE QUESTO E CIÒ CHE IL TUO CUORE TI DICE DI FARE…ESAMINA OGNI VIA CON ACCURATEZZA E PONDERAZIONE. PROVALA TUTTE LE VOLTE CHE LO RITIENI NECESSARIO. QUINDI PONI A TE STESSO, E A TE STESSO SOLTANTO, UNA DOMANDA: QUESTA VIA HA UN CUORE? SE LO HA, LA VIA È BUONA. SE NON LO HA, NON SERVE A NIENTE.”
Carlos Castaneda, The Teachings of Don Juan.